La Colite Ulcerosa è in continuo aumento di incidenza e prevalenza specie in Europa e nel Nord America; questo dato è confermato anche in Italia e, considerato che colpisce spesso soggetti giovani nel pieno della loro attività produttiva, rappresenta non solo un problema clinico, ma anche epidemiologico e gestionale che trascende costantemente il campo della “semplice” Gastroenterologia, richiedendo spesso il coinvolgimento di diverse figure professionali per la diagnosi e gestione delle molteplici problematiche che interessano il paziente.
La valutazione istopatologica, prendendo spunto dalla Consensus ESPGHAN di Porto pubblicato su JPGN 2014 la quale considera che “Il gold standard per la diagnosi delle MICI pediatriche e ovviamente dell’adulto rimane la valutazione endoscopica del tratto gastrointestinale superiore ed inferiore con biopsie mucose per la conferma istopatologica” stabilisce lo stretto rapporto di collaborazione tra endoscopista/gastroenterologo e patologo con il corollario dell’infermiere di sala endoscopica e del tecnico di laboratorio in anatomia patologica per poter arrivare ad una diagnosi conclusiva, e nello stesso tempo sottolinea l’importanza della valutazione istopatologica.
Nel documento allegato vi è una disamina immaginata sotto forma di un ipotetico domanda e risposta tra paziente e patologo sui punti fondamentali che portano alla diagnosi, vale a dire i dati clinici fondamentali, il numero di biopsie e il loro trattamento, i criteri istologici fondamentali per la diagnosi di Colite Ulcerosa con relative complicanze ed infine quello che dovrebbe essere il report ideale.